venerdì 8 gennaio 2016

Recensione: "lo strano caso dell'apprendista libraia" di Deborah Meyer











Titolo: Lo strano caso dell'apprendista libraia
Autore: Deborah Meyer
Casa editrice: Garzanti
Costo: €14,90







Ciao lettori, il 31 dicembre ho concluso la lettura del libro lo strano caso dell’apprendista libraia” di Deborah Meyler, edito Garzanti.

Il romanzo narra la vita di una ragazza, Esme, nata in Inghilterra ma trasferitasi a New York per studiare. Esme ama questa città e sta imparando a vivere da vera newyorchese, ed è affascinata da una piccola libreria: La Civetta.
Sarà proprio questo il luogo dove troverà rifugio quando scoprirà d’essere rimasta incinta del suo ragazzo Mitchell. Saranno il libraio e tutti i suoi strambi amici, nonché frequentatori abituali della libreria ad aiutare Esme in questo momento difficile.


Lo strano caso dell’apprendista libraia è un libro ben scritto, narrato in prima persona (dal punto di vista di Esme), e (anche in questo caso) con una copertina davvero STUPENDA!
La storia non è delle migliori, a mio avviso la ragazza con poche possibilità economiche che rimane incinta di un bellone super ricco è già vista e rivista.
Interessante per me è stato addentrarmi nel mondo di questa piccola libreria, La Civetta, con un proprietario sempre pronto a cogliere i grandi affari con le vendite di libri da parte dei privati e con clienti abituali particolari. George sarà la persona che più di tutti aiuterà Esme, sia con i suoi consigli sulla gravidanza, sia accogliendola nella Civetta, come in una grande famiglia.
Insieme a George, lavora anche Luke, un ragazzo timido che inizialmente inquadra Esme in un modo sbagliato, ma che sotto sotto nutre per lei dei sentimenti d’affetto. 
La descrizione della libreria è sensazionale, sembra d’addentrarsi nei corridoi fatti da libri impolverati con una luce opaca, che rende La Civetta ancora più magica, invogliando il lettore a visitarne ogni suo angolo ed a scoprire ogni libro che contiene.

Giungendo alla protagonista, a 23 anni Esme scopre d’essere incinta del suo fidanzato (si fa per dire) che prontamente la lascia e la riprende per tutto il romanzo. Molte volte avrei voluto urlare contro di lei, dirle di svegliarsi e invece, pagina dopo pagina si scopre una protagonista davvero zerbino nei confronti di Mitchell, disposta quasi a tutto pur di stare con lui.
La conoscenza con i suoceri a Natale è a dir poco scandalosa, essi sono convinti che Esme sia rimasta volutamente incinta per raggiungere lo stesso livello sociale del suo ragazzo, conclusasi con la scoperta che in realtà Mitchell non abbia poi occhi e cuore solo per la nostra protagonista.
Si ha, invece, una piacevole svolta dopo la gravidanza, quando Esme capisce che d’ora in poi dovrà pensare anche per un’altra persona e non potrà in alcun modo farsi abbindolare nuovamente da Mitchell.

Il romanzo è un susseguirsi di stati d’animo differenti di Esme, dati quasi sempre da Mitchell che fa di lei ciò che vuole. Esme non fa nulla per ribellarsi, anzi è sempre pronta a perdonarlo e a credere alle sue parole; si è addirittura lasciata convincere ad organizzare il matrimonio a NY prima della nascita del bimbo, lontano dalla sua amata Inghilterra.
È una protagonista senza spina dorsale che mi ha fatto più volte infuriare, ma forse questo può anche essere imputabile alla lontananza dai suoi genitori e dal fatto, come lei stessa sostiene, che a New York non ha famiglia né amici e le uniche persone che conosce sono la sua vicina Stella ed appunto Mitchell.
Speravo che la conoscenza con i componenti della Civetta la facessero svegliare un po’, ma ciò, come ho già ribadito, è avvenuto solo sul finale, quando Esme capisce certe problematiche di Mitchell e decide finalmente d’essere superiore a lui.

Il tema libreria purtroppo fa solo da sfondo al romanzo, certo vi sono fantastiche descrizioni, ma pensavo che il “mondo dei libri” fosse più preso in considerazione. Speravo che Esme stessa trovasse conforto in varie letture, e che i libri fossero la medicina dello strano caso dell’apprendista libraia.

In conclusione penso che “lo strano caso” sia imputabile al mondo interno di Esme, che non rivela a nessuno, mentendo addirittura in certe circostanze per impedire che chi la circonda possa giudicarla e scoprire qualcosa in più di lei. È sempre alle prese con dei conflitti interiori, domandandosi cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, cercando di compiacere tutti ma non riuscendo mai a fare felice se stessa.


Lettura abbastanza piacevole, ma resa un po’ stridula dal carattere della protagonista, dalla sua mancanza di spina dorsale. Un grande dispiacere è stato non aver trovato più approfondito il mondo dei libri, visto che si parla di una libraia e di una libreria.

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