martedì 16 febbraio 2016

Recensione Anime Bianche di Frances H. Burnett

Ciao a tutti lettori,
ultimamente pubblicato poco sul blog perchè sono molto impegnata con l‘università. Finalmente anche il prolungamento della sessione invernale sta terminando e presto tornerò più attiva! 

Qualche tempo fa mi ha contattata la traduttrice del libro Anime Bianche di Frances H. Burnett, Annarita Tranfici, inviandomene una copia in PDF e dandomi la grandissima opportunità di leggere questo romanzo, uscito in Italia solo a fine dicembre. L’autrice è molto nota per aver scritto “il piccolo Lord” e “il giardino segreto”.  Ed ecco qua, con un po’ di ritardo la recensione del libro.


Titolo: "Le anime bianche" ("The White People")
Autore: Frances Hodgson Burnett
Traduttore: Annarita Tranfici
Editore: Panesi Edizioni
Genere: Classici
Collana: Eris
Numero di pagine: 79
Data di pubblicazione: 23 dicembre 2015
Prezzo eBook: €1.99


Trama: Ysobel è una ragazzina timida e minuta che non ha mai conosciuto i genitori e vive, assieme ai tutori Jean Braidfute e Angus Macayre, in un castello dall’aspetto austero immerso nella desolata brughiera scozzese. Fin dall’infanzia, la bambina mostra di essere dotata di un particolare “dono” che la rende diversa da tutti gli altri bambini; ella ha il “potere di vedere oltre le cose” e di entrare in contatto con le anime dei defunti, ormai libere dalle sofferenze e dalle paure dell’esistenza. “Le anime bianche” ("The White People" nella versione originale) è un romanzo breve in cui la celebre autrice dei ben più conosciuti "Il piccolo Lord" (1886) e "Il giardino segreto" (1911) presenta, attraverso gli occhi della propria protagonista, le sue personali considerazioni circa ciò che attende l’uomo dopo la morte. Si tratta di un racconto carico di motivi gotici, di verità e saggezza, in cui emergono non soltanto il talento narrativo dell’autrice ma anche alcuni dettagli che rimandano al personale rapporto con il suo primogenito e con la religione.

Biografia della traduttrice (Annarita Tranfici): Napoletana di nascita, Londinese d’adozione, sono laureata in Lingue e letterature
moderne. Lavoro come editor e traduttrice freelance, in particolar modo di testi letterari. Collaboro in veste di copywriter a vari magazine online e nel tempo libero mi dedico ad attività di blogging e alla stesura di romanzi e racconti brevi.

Breve estratto: 
Sembrava così naturale che fosse lui l’uomo che aveva colto la profondità del dolore di una povera donna sconosciuta. Quanto avevo amato quel suo modo pacato di mettersi a nudo! A un tratto mi resi conto che non avrei dovuto avere paura di lui. Avrebbe capito che non potevo fare a meno di essere timida, che era solo la mia natura, e che se mi esprimevo in modo maldestro, le mie intenzioni erano sicuramente migliori delle mie parole. Forse avrei dovuto provare a dirgli quanto i suoi libri fossero stati importanti per me. Lanciai un’occhiata attraverso i fiori ancora una volta e vidi che mi stava guardando. Riuscii a malapena a crederlo per un secondo, ma lo stava facendo. I suoi occhi – i suoi splendidi occhi – incontrarono i miei. Non riesco a spiegare perché fossero tanto meravigliosi. Penso fosse per la loro chiarezza, e perché scorgevo in loro una sorta di grande interesse e comprensione. A volte le persone mi guardano spinte dalla curiosità, non perché siano veramente interessate.


Opinione personale: questo libro tratta la storia di Ysobel, una ragazzina scozzese davvero particolare e sensazionale, vive nel suo castello che ai più può sembrare austero e inquietante, ma per Ysobel è casa. Pur vivendo in questo maestoso luogo senza i suoi genitori, la ragazzina non è mai stata sola, perchè grazie al suo “dono” ha sempre potuto vedere ciò che alle altre persone è proibito. Tutto ciò non l’ha mai impaurita anzi, per Ysobel questo potere ha sempre rappresentato per lei la normalità. La brughiera è la sua casa e la lontananza dalla civiltà non rappresenta nessun percolo per lei. Tant’è che quando si reca a Londra, in mezzo alle persone, in una città finalmente non isolata, Ysobel si sente male ed è costretta a rientrare nella sua amata Scozia. Il rapporto tra la ragazzina e la sua terra è qualcosa di inspiegabile per lei stessa e solo il suo amico scrittore, Hector McNairn,  lo potrà intuire. Molto presto Ysobel scoprirà che il dono che ha è quello di vedere le anime delle persone morte, le cosiddette anime bianche, le quali si rappresentano a lei ovunque, non solo in brughiera; riuscirà a comunicare con loro e a costruirsi un mondo tutto suo, fatto non di parole ma bensì di ascolto. Il romanzo è narrato dal pov di Ysobel, ma si approccia ai lettori come un resoconto di cui la stessa ragazza si accorge quanto può sembrare particolare per noi non “dotati”.


Libro davvero molto bello per chi apprezza il genere gotico, è una grande opportunità leggere un’altro libro della Burnett. La scrittura è scorrevole permette al lettore di entrare nell’animo più introspettivo di Ysobel, tutto ciò probabilmente è possibile perchè l’autrice stessa ha dovuto affrontare la morte del figlio e grazie ad Anime Bianche si percepisce la sua accettazione per questo tragico evento.

Ringrazio ancora Annarita per la grande opportunità!

ecco i link Amazon http://www.amazon.it/anime-bianche-white-people-Eris-ebook/dp/B019PR7IZS/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1453632954&sr=8-1&keywords=le+anime+bianche

VOTO GENERALE★★ 
VOTO PERSONAGGI 
VOTO STORIA:   
VOTO SCRITTURA: ★★  

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